i quattro livelli della coscienza

08 May 18

Questa sera all’ incontro di facciamo pace oltre alle diverse voci nella testa, parleremo anche di stati di coscienza e di percezione dei Laikas, descritti magistralmente nel libro di Alberto Villoldo di cui vi parlavo la settimana scorsa: Le Quattro Rivelazioni. Quattro livelli da cui possiamo osservare e condizionare il mondo, in modi diversi.

Secondo questa filosofia, gli esseri umani possono percepire il mondo da quattro livelli di coscienza, essendo i più bassi avvolti dai più alti come se si trattasse di bamboline russe. Ogni livello è legato ad un animale archetipico, ad un tipo di linguaggio e ad un tipo di energia. Imparando a cambiare da un livello ad un altro possiamo avere le possibilità di tutti loro.

  • il primo livello è quello del corpo e della percezione fisica, il cui animale archetipico è il serpente, che percepisce con i sensi e che ha un istinto molto sviluppato e di cui può fidarsi sempre. É il più efficace nel mondo pratico e materiale, capace di sopravvivere in ogni circostanza esterna.
  • il secondo livello è quello della mente e della percezione psicologica ed emotiva, il cui animale archetipico è il giagguaro, che percepisce le emozioni, le idee, i concetti e i pensieri. È più efficace con le problematiche emotive ed energetiche, capace di sfruttare i simboli e di vedere le opportunità che si celano oltre le situazioni.
  • il terzo livello è quello dell’anima, il cui animale archetipico è il colibrì, che riesce a percepire la vita come un viaggio sacro, capisce il linguaggio metaforico e può andare oltre la psicologia e la logica. È il più efficace per produrre cambiamenti andando più in profondità oltre la nostra personalità e il giudizio.
  • il quarto livello è quello dello spirito, il cui animale archetipico è l’aquila, che riesce a percepire noi stessi come parte di un tutto. Riesce a vedere oltre le barriere, oltre alle ettichette, oltre a qualsiasi identificazione, riesce a vedere sotto l’acqua nel nostro esempio delle isole. È capace di cambiare la percezione del tempo lineare, comprendendo che non sempre le cause esistono prima degli effetti, ed è in grado di liberarsi di eredità karmiche e cocreare un mondo diverso.

Può sembrare difficile, ma possiamo provare, alleniamoci!

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Se prendete la vostra felicità e la mettete nelle mani di un'altra persona, prima o poi quella persona la distruggerà.

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.

Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)

Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)

Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.

S come sfortuna e sfida

S come sfortuna e sfida

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.

misure straordinarie

misure straordinarie

Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.