i due porcospini
Dicono che c’erano, in una una notte buia e fredda, due porcospini che cercavano in tutti i modi di scaldarsi. Avvicinandosi l’uno all’altro scoprirono involontariamente che il freddo si attenuava, si faceva meno pungente. Ma nell’avvicinarsi sempre di più finirono per pungersi a vicenda.
Allora spaventati entrambi si allontanarono e di nuovo il freddo li assalì. Cominciarono a pensare al dolce tepore di quando erano vicini e tentarono nuovamente l’esperimento di avvicinarsi.
Avevano paura di ferirsi e questo timore li faceva tentennare. Aspettavano, per la paura, ma il freddo era così tenace che ben presto i due porcospini abbandonarono ogni paura.
Restarono però sempre dei porcospini, così quando si avvicinavano si pungevano ancora. Spaventati, proprio come era successo nel primo tentativo, fuggirono lontani l’uno dall’altro.
E così andarono avanti ancora un po’, cercando di resistere al freddo ma con il vivo ricordo del calore che sprigionavano i loro corpi vicini. Ripetendo più volte l’esperimento di avvicinarsi e sempre pungendosi.
A poco a poco, però, capirono che esisteva una distanza che permetteva loro di scaldarsi e di non pungersi: il rispetto reciproco, il “non invadere” troppo il terreno dell’altro.
Così vicini, ma rispettosi ciascuno del proprio essere, i due porcospini vinsero il freddo e sopravvissero. Probabilmente, senza il calore dell’altro uno di loro sarebbe morto: invece insieme riuscirono a superare le difficoltà e a vivere proprio uno accanto all’altro, senza ferirsi nè disturbarsi.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Felix e il segreto delle chiavi magiche |
|
13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |
0 Comments