fermati un attimo

07 Mar 18

I eri all’evento di facciamo pace, come promesso, abbiamo parlato di abbondanza, e di come questa sia collegata alla felicità, ma soprattutto di come entrambe dipendano molto più da noi e da quello che abbiamo dentro che da quello che possediamo e quello che ci succede.

Il fatto è che viviamo in una società che ci spinge a correre, a rincorrere, a postporre, a prepararci. A fare tante cose, se possibile contemporaneamente, e anche senza pensare troppo. Perchè, si dice “chi si ferma muore!” Come se, quando qualcuno si ferma, non potesse più ripartire.

Ci sono due problemi importanti di questo modo di vivere:

  • primo: che a volte, a forza di rincorrere cose, ci accorgiamo di non stare andando nella direzione che avremmo voluto quando siamo andati molto oltre, e quando otteniamo quello che pensavamo ci avrebbe fatto felici, non è così;
  • secondo: che molto spesso, a forza di correre, perdiamo di vista la bellezza del paesaggio. Non ci accorgiamo delle piccole cose, delle piccole gioie e di quella felicità che è già dentro di noi.

Per questo il mio consiglio è quello di fermarsi ogni tanto, fermarsi per capire dove siamo, fare il punto della situazione, definire strategie e obiettivi, ecc. Ma non solo, anche per vedere tutto quello che abbiamo, goderci ogni cosa, ringraziare e vivere con leggerezza.

Ma, cosa vuol dire fermarsi? vuol dire smettere. Smettere di fare, sentire e pensare le solite cose. Vuol dire staccarsi da quelle azioni, sentimenti e pensieri e accorgersi che noi siamo molto di più… che la nostra vita è molto di più. A volte non possiamo smettere di fare alcune cose, ma possiamo cambiare quello che pensiamo o sentiamo mentre le facciamo. A volte è difficile smettere di pensare o sentire in un certo modo, ma… cambiando le nostre azioni può diventare più semplice.

L’idea è fermarsi prima che sia troppo tardi ma, come facciamo a definire quanto e quando fermarci. Il più frequentemente possibile. Ogni giorno, ogni ora, ogni tanto… in tutto o in parte, per allennarci a staccare la spina dai nostri pensieri e umori e da tutto quello che ci lega a futuro e passato e goderci la felicità del presente, in contatto con il nostro corpo, che è sempre qui e ora.

Cosa ne pensate? C’eravate all’incontro? Qualcosa da aggiungere?

 

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