dov’è scritto?
L‘altro giorno, su facebook, una mia amica ha chiesto, parlando di pandemia, di COVID e di misure per arginarlo, per capire le fonti di una notizia, non ricordo quale, “dov’è scritto?” Io le ho risposto che secondo me il vero problema non era tanto sapere dov’era scritto ma chi l’aveva scritto.
Ma in questo post non voglio parlare solo di COVID, il mio covid-scetticismo l’ho già lasciato chiaro diverse volte, voglio parlare di fonti, perchè se vogliamo prendere decisioni consapevoli dobbiamo chiederci, su ogni cosa che crediamo, che diamo per buona, chi l’ha detto, quando e perchè.
Ne abbiamo già parlato dell’importanza di filtrare le notizie, rispetto a veridicità e rilevanza, ma oggi voglio parlare di un altro argomento molto discusso in Italia, il conflitto d’interessi. Perchè quando qualcuno ci dice qualcosa, per il nostro bene, è importante sapere se cerca “solo” il nostro bene o se cerca qualcos’altro.
Come dicevo, questo vale per le notizie sul COVID, per le premesse delle decisioni politiche, per lo stato di emergenza o dell’eventuale decisione sul vacino. Ma non solo, vale anche per i consigli dei nostri genitori e altri familiari, degli amici, dei capi e colleghi, chiunque ci dica cosa dobbiamo fare, potrebbe avere una agenda oculta in maniera consapevole e anche inconsapevole.
E, siccome la maggior parte delle volte sarà inconsapevole, dovremmo fare delle indagini sulle credenze, sugli interessi, sulle paure del nostro interlocutore, perchè tutte queste cose possono influenzare le loro parole e, se seguiamo i loro consigli, le nostre scelte.
La buona notizia è che possiamo imparare ad osservare queste cose e anche a capire se le condividiamo o no, ad andare in profondità perchè, se ci fermiamo alla superficie, possiamo sbagliare e non sempre è facile riprendere la strada quando ci accorgiamo.
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a imparare a prenderci la responsabilità delle nostre azioni, delle nostre scelte, delle nostre azioni, della nostra strada… per riprendere il comando della nostra vita, e diventare dei giocatori PRO, ed essere più felici, più soddisfatti e più funzionali. Che ne dite? Vi va?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
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