il valore delle cose…

21 Aug 17

Dicono che c’era una volta un ragazzo che voleva diventare monaco zen ma non riusciva come i suoi compagni, un giorno andò dal maestro singhiozzando e piangendo.

— Jari (maestro), sono tanto triste. Dicono tutti che sono un buono a nulla, che sono stupido, lento e debole. Come posso migliorare? Come posso dimostrare il mio valore davanti agli altri?”. Il Maestro, senza nemmeno guardarlo, rispose:

Mi spiace molto, ma adesso non posso aiutarti, perché gli altri allievi ed io abbiamo fame. Devo prima risolvere un mio problema. Forse dopo. Ma se vuoi aiutarmi, potrò risolvere il mio problema più in fretta e forse potrò aiutarti con il tuo.

— Si Jari, — acconsentì mestamente, sentendosi ancora una volta umiliato. Il maestro sfilò dal pollice un anello, lo diede all’allievo, e gli disse: — Prendi un cavallo e porta questo al mercato. Trova un compratore, e con i soldi compra del cibo per me, per te e per gli altri. Devi ricavare dalla vendita il più possibile, ma non accettare meno di una moneta d’argento. Vai e torna con il cibo il prima possibile.

Il ragazzo mise l’anello in tasca e partì. Giunto al mercato del villaggio ai piedi della montagna, provò a venderlo ai vari commercianti presenti. Tutti lo guardavano con molto interesse, finché l’allievo non diceva il prezzo richiesto dal maestro. Ogni volta che diceva di volere una moneta d’argento, alcuni scoppiavano a ridere, altri si allontanavano guardandolo storto. L’unico che cercò, per aiutarlo, di comprarglielo, gli offrì 10 monete di bronzo, ma lui rifiutò ricordando le istruzioni del maestro. Dopo tante ore e umiliazioni tornò a casa ancora più triste e sentendosi un completo fallimento.

— Mi dispiace molto, Jari, ma è impossibile ottenere per questo anello quanto da lei richiesto. L’anello non vale tanto come pensi tu.
Il maestro sorrise e guardandolo gli disse: — Ciò che mi dici è importante. E’ giusto scoprire prima quale sia il vero valore dell’anello. Prendi di nuovo il cavallo, e questa volta vai dal mercante di gioielli. Digli che vuoi venderlo e fatti dire quanto pagherebbe per averlo. Ma, bada bene, non importa quanto lui possa offrirti, non venderglielo. Per il cibo abbiamo già provveduto.

Il ragazzo corse dal mercante indicatogli dal maestro e gli mostrò l’anello. Il mercante lo prese in mano, lo pesò, lo esaminò con una lente di ingrandimento, e disse:

— Ragazzo, puoi dire al tuo maestro che se desidera venderlo ora, posso dargli 75 monete d’argento.

— 75 monete d’argento! — Esclamò l’allievo, euforico.

—Si, — replicò il mercante. — So che è poco, magari tra un mese potrei offrirgli anche una moneta d’oro, ma se la vendita è urgente…

Il ragazzo corse emozionato dal maestro per raccontare quanto era accaduto. Dopo aver udito l’offerta del mercante, il maestro fece sedere l’allievo accanto a sé e disse: — Vedi, questo anello, è un gioiello prezioso e unico nel suo genere. Può essere valutato soltanto da uno specialista. Pensavi davvero che chiunque potesse scoprirne il vero valore?

— E, così dicendo, si rimise l’anello al dito. Ognuno di noi è prezioso e unico, perché nessuno nasce uguale a qualcun altro. Eppure vaghiamo tristi e confusi per tutti i mercati della nostra vita pretendendo che persone inesperte riconoscano il nostro valore…

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