The Truman Show (1998)

Domani è il compleanno di mia figlia grande, so che a lei piace questo film perciò ho deciso di parlarne oggi. Un film in cui Jim Carrey non fa uno dei suoi soliti ruoli “strani” ma una persona normalissima, o almeno così sembra, perchè di normale non ha niente.

Un film che parla della manipolazione e della privacy. E che, come dicevo, lo fa con una normalità e una semplicità spaventosa. Senza grandi effetti fantascentifici, senza supereroi e senza complotti segreti di pochi eletti, ci fa vedere come chiunque potrebbe essere vittima di un’illusione, e come, in questo mondo così pieno di telecamere (da allora sono diventate molte di più, così come i modi di condividere le informazioni…) tutto può essere registrato e anche usato senza che lo sappiamo… Un film che fa riflettere (almeno a me mi ha fatto riflettere moltissimo) su tutto quello che diamo per scontato. In famiglia, in amicizia, al lavoro, su tutte le cose che facciamo per abitudine, per imitazione, perchè le abbiamo sempre fatte così, senza chiederci perchè.

Mi piace pensare che il film narra la storia di un risveglio, dalla manipolazione, appunto, e come tutti i risvegli accade un po’ perchè si è pronti e un po’ per caso dopo che per tanto tempo tutto ci è andato bene così com’era e non abbiamo avuto il minimo dubbio su com’erano le cose e su come si sarebbero sviluppate in futuro. Non dico che la fiducia assoluta che dimostra il protagonista sia un errore, anzi, quella stessa fiducia che lo ha sempre mantenuto sotto controllo… lo rassicura nello scappare e nel sfuggire da quell’unico mondo che conosceva.

Mi piace anche pensare che, come fa lui, tutti noi possiamo, quando siamo pronti, lasciarci alle spalle tutto quello che conosciamo e che crediamo vero, per uscire ad un molto più grande, ad un mondo più vero. Cosa ne pensate? Avete avuto lo stesso pensiero? Vi ha contagiato fiducia anche a voi? Raccontatemi…

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