Tienilo acceso (2018)
Questa settimana voglio parlarvi di un’altro libro di linguistica di Vera Gheno: Tienilo acceso, dedicato a Internet e i social, in cui ci spiega con una semplicità meravigliosa cosa vuol dire e come gestire al meglio la nostra immagine online.
Un tentativo di rispondere ad alcune domande: dal come mai pare così difficile capirsi, quando si è in rete, connessi, anzi, iperconnessi? Come mai la comunicazione deraglia così facilmente? Come fare per vivere felici e connessi?
Diviso in quattro parti, la prima è dedicata a come il mondo del web ha dato nuovo spazio e maggiore risonanza a sentimenti vecchi come l’odio, l’invidia, e persino l’odio per se stessi. Niente di nuovo e niente di terribile, se ci abituiamo a fare attenzione per non cadere nelle loro trapole.
La seconda è dedicata al modo in cui parliamo di noi e spiega con chiarezza ed esempi l’importanza che ha quello che scriviamo, o non scriviamo, nel web sia per la durata che per la facilità di trasmissione e inoltro. Di nuovo, niente di pericoloso se pensiamo bene cosa scriviamo.
La terza è dedicata al modo in cui parliamo di ciò che succede, e ci spiega come fare attenzione a quello a cui prestiamo la nostra voce, invitandoci a controllare prima, tra le altre cose, la veridicità di ciò che sosteniamo.
La quarta e ultima parla di relazioni, di come parliamo con gli altri, delle differenze fra farlo offline e online, quelle che vengono fuori con un’analisi attenta che fanno soprattutto gli addetti ai lavori… ma che, quando parliamo di Internet, servirebbero un po’ a tutti.
L’avete letto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Felix e il segreto delle chiavi magiche |
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13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |
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