ti amo ma sono felice anche senza di te (2015)

In questro libro, Jaime Jaramillo, ci parla della differenza fra l’amore e l’attaccamento e di come spesso li confondiamo, perchè fin da piccoli ci hanno insegnato a cercare l’amore fuori di noi e a dipendere dagli altri per essere felici e persino sereni… quando in realtà potremo trovare tutto quello di cui abbiamo bisogno dentro di noi… se solo cambiassimo un po’ la prospettiva.

Ci sono due discorsi che mi hanno colpito particolarmente, il primo è una spiegazione molto chiara e semplice dei tre livelli di coscienza o consapevolezza:

  • nel primo livello, quello che chiamano egoico, c’è un’identificazione totale con i pensieri, le credenze, le emozioni, le sensazioni, gli impulsi e così via. Questo é il livello in cui vivr la maggior parte della gente, quello in cui ci hanno insegnato a vivere, quello in cui diciamo “io sono così e non posso fare nient’altro
  • il secondo livello è quello che chiamano autoconsapevolezza, in cui impariamo a capire la differenza fra noi e i nostri pensieri, e a guardarci da una prospettiva un po’ più ampia, a capire più cose e sentirci un po’ meno limitati.
  • il terzo livello è quello della coscienza pura o universale, in cui sparisce anche il bisogno di capire, sparisce la nostra unicità e ritroviamo la nostra conessione con il tutto, e un senso di appartenenza e libertà incondizionate.

Il secondo è quello sulla differenza tra sofferenza e dolore, che per me  è molto importante. In questo libro ci spiega come il dolore è naturale e inevitabile. Invece la sofferenza, la sofferenza… è tutta un’altra cosa. Il dolore è un segnale da cui potremmo imparare qualcosa, e invece la sofferenza è qualcosa che costruiamo noi per evitare il dolore, e continuiamo a costruirlo guidati dalla paura, con dei ricordi, rimuginando il passato e perdendo completamente il contatto con la realtà.

Se non l’avete ancora letto, leggetelo e ditemi se vi piace…

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