I soldi fanno la felicità (2006)
Oggi voglio parlarvi di un libro I Soldi Fanno la Felicità, un libro di Alfio Bardolla, uno dei principali formatori in materia di intelligenza finanziaria in Italia. Un libro completo che parla sia di psicologia che di finanza, perchè non basta solo una delle due materie per sviluppare una solida libertà finanziaria. Non condivido tutto quello che dice perchè a volte è un po’ esagerato… ma, direi che è una buona riflessione.
Inizia parlando di credenze e di come possono fregarci le nostre credenze sul denaro, sulla ricchezza, su chi e come possa diventare ricco e su cosa ci serva per cambiare la nostra situazione finanziaria. Ma quello per cui ho scelto di parlarvi è il discorso che fa sulle leve. Lui parla di leve finanziarie come di strumenti che possiamo spostarci più vicino ai nostri obiettivi… Ci sono leve interne ed esterne.
Le leve interne sono sempre strumenti ma dipendono da noi, il principale è la nostra mente, perchè sta alla base di tutto quello che facciamo, di tutto quello che crediamo, e… come dicevamo prima spesso ci frega. Ma anche perchè condiziona altre leve come le abitudini e la salute. Poi ci sono le cose che possiamo “costruire” come la formazione, un sistema, un progetto, l’esperienza. Poi ci sono cose che possiamo costruire fuori di noi, le relazioni e la reputazione, E poi c’è il tempo, che sembra poco importante ma quando non abbiamo altre leve può fare la differenza.
Le leve esterne sono strumenti esterni, il principale è il denaro, perchè di obiettivi finanziari stiamo parlando, ma non dobbiamo dimenticare che non deve per forza essere proprio, potrebbe essere anche denaro altrui. E sicuramente non è l’unico, è importante anche poter contare con l’aiuto di professionisti, perchè non possiamo sapere tutto. E non dobbiamo sottovalutare il potere delle idee, di un buon mentore, della tecnologia o dell’apoggio di un team.
Possiamo vedere quali strumenti possediamo e quali possiamo acquisire, ma più strumenti abbiamo a disposizione più facile sarà affrontare qualsiasi situazione, qualsiasi impedimento e raggiungere qualsiasi obiettivo.
Lo avete letto? Cosa ne pensate?… Aspetto i vostri commenti…
Incamminatevi sul sentiero della manifestazione della vostra spiritualità praticando l'amore incondizionato. Realizzerete la divina connessione liberandovi di tutti gli strumenti dell’io: giudizio, ira, moralismo, prediche, odio, rancore...
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.
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