riprendere il controllo

Ci sono dei momenti in cui sentiamo di aver perso il controllo della nostra vita. Sentiamo di dover fare delle cose che non vogliamo fare ma non crediamo di poter scegliere. Questo è quello che da noi vuole la nostra civilizzazione, quello che alcuni chiamano il sistema.

Dopo questi giorni di feste e consumismo che chiamiamo Natale, in cui hanno regnato sovrane le apparenze, i sorrisi finti e i regali, le forme e non i contenuti, mi è sembrato opportuno parlarvi di questo argomento, di come ci siamo svenduti al materialismo e alle convenzioni che abbiamo imparato fin da bambini su cosa bisogna fare nella vita.

Come diceva Tyler Durden nel film Fightclub, Compriamo cose che non ci servono con soldi che non abbiamo per fare impressione su persone che non ci piacciono.” E tutto in cambio di cosa? della loro accettazione, dell’appartenenza ad un mondo a cui crediamo di non poter rinunciare.

Per continuare ad esistere ci vogliono schiavi e, per un momentaneo sollievo dal senso di colpa e per un malinteso bisogno di appartenenza, votano le loro vite a cause in cui non credono con il cuore. Ci vogliono ubidienti e non pensanti. Sempre per accettare un male minore, e per il “nostro” bene.

Noi, ottimizzatori, vogliamo cambiare questo. Cerchiamo di analizzare tutti i fattori che entrano nelle equazioni (o tutti quelli che riusciamo a considerare) e ci alleniamo per pensare meglio. Non di più o di meno, ma meglio. Pensare i pro e i contro delle cose, e ci riprendiamo la responsabilità dei nostri atti.

Temporaneamente lo chiamiamo riprendere il controllo perchè è qualcosa a cui abbiamo rinunciato. Ma, l’obiettivo finale è proprio liberarci sia dal controllo esterno che dal bisogno di controllare. L’obiettivo finale è riprenderci la nostra libertà…

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