memorie di una vita, o di quattro vite…

28 Feb 17

In psicobiologia si dice che tutti i nostri problemi si devono ad un conflitto fra la realtà e il nostro concetto di come essa dovrebbe essere, come abbiamo visto nel post una vita di conflitti. E questo concetto di come dovrebbe essere il mondo dipende dalle nostre memorie, ma non solo quelle conscie, anche quelle inconsce, ed è li si complica la cosa.

Per sopravvivere, e per raggiungere quella che è la nostra missione nella vita, quella che ci siamo posti prima di nascere (come ho già spiegato nel post scuola vacanza sulla terra), noi ci affidiamo alle memorie e informazioni, che abbiamo accumulato, su come ha funzionato il mondo fino ad oggi, convinti che possano essere utili per prevedere come funzionerà domani.

Spesso mi dicono, “ma io non ho mai vissuto niente del genere, non posso avere quella memoria…” La spiegazione sta nel fatto che con “nostra vita” si intenda qualcosa di molto più esteso di quello che pensiamo normalmente, giacchè comprende quattro periodi:

  1. la nostra vita, come la conosciamo noi, dal giorno in cui siamo nati. Abbiamo accumulato informazioni su quello che succedeva attorno a noi, anche se non sempre erano corrette.
  2. la gravidanza, dentro a nostra mamma abbiamo vissuto un’altra vita che è iniziata con il concepimento e finita con la nascita. Anche in quel periodo abbiamo accumulato informazioni, di quello che succedeva attorno a lei e in quel momento era lei (le sue emozioni) un aiuto per interpretare ciò che succedeva. Anche se, anche qui, a volte le informazioni erano incorrette
  3. la vita precedente delle nostre cellule, se pensiamo che siamo nati per divisione da cellule dei nostri genitori, capiamo che le nostre cellule prima di essere nel nostro corpo erano in quello dei nostri genitori, e prima ancora in quello dei nonni, ecc. Questa si chiama memoria transgenerazionale e viene accumulata nel DNA, per proteggere i futuri individui della famiglia.
  4. la vita precedente della nostra anima, che prima di entrare in quello esserino appena concepito, aveva vissuto altre storie.

E questo spiega tante cose inspiegabili in altri modi o, almeno, apre una porta ad una spiegazione plausibile… che ne pensate?

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Wayne W DyerInventarsi la vita

Incamminatevi sul sentiero della manifestazione della vostra spiritualità praticando l'amore incondizionato. Realizzerete la divina connessione liberandovi di tutti gli strumenti dell’io: giudizio, ira, moralismo, prediche, odio, rancore...

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.

Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)

Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)

Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.

S come sfortuna e sfida

S come sfortuna e sfida

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.

misure straordinarie

misure straordinarie

Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.