O ggi voglio parlare di un’altro libro di Igor Sibaldi, Il libro delle epoche, che ho letto perchè sono andata al suo seminario presenziale sulle Epoche vecchie – Epoche nuove. Come orientarsi nel tempo, interessantissimo come ogni suo evento. In cui sviluppa l’argomento e aggiorna il discorso anche fino al 2019 e oltre.

In questo libro ci parla della civiltà occidentale, prima di come ci influenza come individui la civiltà in cui siamo cresciuti e viviamo. Perchè siamo un po’ dei “io” e un po’ dei “noi”. Molte delle cose che facciamo le facciamo perchè sono richieste di questo “noi”.

Questo noi assume molte forme: coppia, famiglia, azienda, partito, religione, Stato, e ciascuna di queste forme determina e danneggia la nostra capacità di essere noi stessi, di ricordare, di amare, di decidere e persino di desiderare.

Il libro parla della civiltà occidentale, e ci mostra come ogni 72 anni si ripetono delle situazioni, in dodici periodi o epoche di 6 anni. E in ogni epoca l’individualità va gestita in un modo diverso, per esempio:

1. Nel periodo delle «Ribellioni», in cui la capacità che viene proiettata sui «noi» – ed esaltata o temuta – è la conquista della propria libertà, che chi appartiene alla C.O. non osa, non vuole attuare per proprio conto.
2. Nel «Non si può più aiutare nessuno», è la capacità di distruggere ciò che è ormai superato.
3. Nell’«Apice della tensione», è il coraggio di affrontare le proprie tensioni più profonde.
4. Nella «Pasqua», è la capacità di scorgere e affrontare un cambiamento radicale.

L’avete letto? Vi è piaciuto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?