l’abbondanza
Per definire l’abbondanza siamo partiti dalle diverse definizioni personali di ognuno, “avere tutto quello che ci serve e un po’ di più per possibili carenze future“, “essere soddisfatti” e “poter avere o prendere quello che voglio quando voglio“. Ognuna nasconde diverse credenze, la prima che non ce ne sia abbastanza per tutti, la seconda che tutto dipenda solo da me, la terza che ce ne sia per tutti…
Abbiamo visto che per sentirci abbondanti non c’entra niente quante cose possediamo, ma come ci sentiamo, nel posederle… e soprattutto la capacità che crediamo di avere (o non avere) per recuperarle se le dovessimo perdere o spendere.
E che per sentirci abbondanti dobbiamo superare due barriere:
- i benefici secondari legati a non avere qualcosa o a non sentirci abbondanti, forse sentendoci carenti possiamo ottenere qualcosa che non credamo di poter avere altrimenti, che sia aiuto, considerazione o senso di appartenenza a qualcosa.
- E le credenze negative sull’avere qualcosa in concreto, una casa più grande, un lavoro migliore, ecc. (poi ti devi occupare e avrai paura di perdere tutto, io non potrei mai permettermelo) o sull’essere abbondanti, in generale (i ricchi sono disonesti, il denaro corrompe, non è giusto che alcuni abbiano così tanto e altri così poco, ecc.)
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
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