la rana sorda…

Dicono che c’era una volta un gruppo di rane saltava che per il bosco. Improvvisamente, due di esse caddero in una buca profonda. Le compagne allora si raccolsero attorno alla buca e, vedendo che era profonda, giunsero alla conclusione che non c’era modo di salvare le compagne sfortunate.

-La buca è molto profonda! Non sopravvivrete! -gridavano

Le due rane, non dando retta alle compagne, cominciarono a saltare con tutte le forze, tentando di uscire da quella buca.

– E inutile! Non ce la farete mai ad uscire – insistevano le altre.

Alla fine una delle due, stremata e demoralizzata, dando ascolto a quello che le altre gridavano, si arrese. Fu tale la sua stanchezza fisica e mentale, che crollò, e dopo un po’ morì.

L’altra rana invece continuò a saltare con ferrea determinazione. Ad ogni salto che faceva, ripeteva a se stessa:

-Ce la puoi fare! Ce la puoi fare!

Per tutto quel tempo, le altre rane, frenetiche come gli spettatori di un circo romano, le continuavano a gridare:

-smettila di lottare! Rassegnati, e muori in pace!

Ma la rana continuava a dire a se stessa:

– Si ce la farò! Ce la farò! – e ogni volta saltava con più forza, finché non riuscì ad uscire dalla buca.

Vedendola sfinita, ma salva, le altre rane dissero:

-Sei la nostra eroina! Non prendere a male il fatto che ti abbiamo scoraggiato tanto.

La rana rispose loro:

– Per favore, potete parlare più forte? Il colpo che ho subito cadendo nella buca, mi ha lasciato quasi sorda. Comunque voglio ringraziarvi che, mentre saltavo, ho visto che vi agitavate e, pur non potendovi sentire, ho capito che di certo mi stavate incoraggiando a sforzarmi di più e a non darmi per vinta. Se non fosse stato per il vostro incoraggiamento, vi assicuro che sarei rimasta in fondo alla buca per sempre, come e successo alla nostra povera compagna!

Questa favola vuole porre l’accento sul potere che hanno le parole. La morale è che le nostre parole hanno potere sia di vita, sia di morte. Benché la rana trionfatrice della favola non abbia “fatto la sorda”, ma realmente non sentiva, ad ogni modo ci insegna a “fare i sordi” ai cattivi consigli e alle parole di scoraggiamento che ascoltiamo.

Stabiliamo, a cominciare da oggi, che se abbiamo una buona parola, una parola di edificazione, di dirla, altrimenti e meglio che ce ne stiamo zitti. Facciamo si che il sapore delle nostre parole sia gradito all’udito dei nostri amici, soprattutto a chi e caduto in qualche disgrazia.

2 Comments

  1. Maria Melgar Garcia

    Mi è piaciuto tantissimo!!! Grazie mille!!

    Reply
    • amorben

      Grazie a te… di tutto 😉

      Reply

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