la furia e la tristezza

24 Jun 19

Dicono che c’era uno stagno meraviglioso. Era una laguna di acque cristalline e pure, in cui nuotavano pesci di tutti i colori e dove tutte le tonalità del verde si riflettevano continuamente. A quello stagno magico e trasparente si avvicinarono in buona compagnia la tristezza e la furia, per fare il bagno…

Entrambe si tolsero gli abiti e nude entrarono nello stagno. La furia, frettolosa (com’è sempre la furia), si tuffò rapidamente e ancora più rapidamente uscì dall’acqua …

Ma la furia è cieca, o comunque non distingue chiaramente la realtà, così, nuda e frettolosa, uscendo dallo stagno si infilò i primi vestiti che trovò… E successe che quei vestiti non erano i suoi, ma quelli della tristezza… E così, vestita da tristezza, la furia se ne andò.

Con grande calma, serena, sempre disponibile a rimanere nel luogo in cui si trova, la tristezza finì di farsi il bagno e senza fretta (o meglio, senza la consapevolezza del passare del tempo), con lenta pigrizia riemerse dallo stagno.

Sulla riva si accorse che i suoi vestiti non c’erano più. Come sappiamo tutti, se c’è qualcosa che non piace alla tristezza è mettersi a nudo, così indossò gli unici abiti che c’erano vicino allo stagno, gli abiti della furia.

Si narra che da allora ci capita sovente di incontrare la furia, cieca, crudele, terribile, e iraconda, ma se ci prendiamo il tempo di osservarla bene, scopriamo che la furia che vediamo è soltanto una maschera, e dietro la maschera della furia in realtà … si cela la tristezza.

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