Io Sono Ok, Tu Sei Ok (1967)
Oggi mi sono accorta che non vi avevo ancora parlato di uno dei libri base della mia formazione psicologica, Io Sono Ok, Tu Sei Ok, di Thomas A. Harris, uno dei classici che ha venduto oltre quindici milioni di copie nel mondo ed è stato tradotto in più di venti lingue.
Uno dei primi libri che parlavano dell’analisi transazionale come alternativa alla psicoanalisi e che spiegava come le transazioni (le relazioni, le conversazioni) condizionano la nostra vita. Spiega dettagfliatamente i tre aspetti base della personalità secondo questa scuola (bambino, adulto e genitore) e il triangoli del gioco vittima-carnefice-salvatore. Concetti che, una volta compresi a fondo possono liberarci da molte catene.
Il titolo rappresenta una di quattro posizioni che possono prendere in ogni relazione, in ogni momento, la più sana ed efficente anche se non per tutti quella che usiamo di più:
- IO sono OK, TU sei OK – è la posizione neutrale e positiva in cui tutto è possibile, i problemi si rissolvono e a volte ho bisogno di te altre tu di me, ma serenamente;
- IO sono OK, TU NON sei OK – è la posizione in cui io mi sento superiore, tu sei inferiore e ti meriti il mio disprezzo, a volte persino una punizione, o il mio magnanimo aiuto;
- IO NON sono OK, TU sei OK – è la posizione dello sfigato, della vittima, di quello che “gli altri capiscono meglio, meno male che ci sei tu, possono essere vittimisti e molto pesanti;
- IO NON sono OK, TU NON sei OK – è la posizione più deleteria, nulla è ok, non solo io non posso farci nulla, ma nessuno in generale può fare nulla, non vale la pena nemmeno provarci.
L’avete letto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Felix e il segreto delle chiavi magiche |
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13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |
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