il ponte tibetano

23 Jan 17

D icono che c’era una volta in un monastero un allievo che continuava a lamentarsi con il proprio maestro perché non riusciva a raggiungere mai nulla di stabile e di definitivo. L’allievo si lamentava tutti i giorni perché non riusciva a fare degli esercizi, non riusciva a raggiungere degli obiettivi ma, soprattutto, non riusciva a mantenere uno stato sereno e duraturo.

Il maestro lo stava ad ascoltare ma non gli dava nessuna risposta, lasciando l’allievo in preda alla propria disperazione. Un bel giorno, dopo l’ennesima lamentela, il maestro gli disse: “la colpa è solo tua”. L’allievo già sapeva che la colpa era solo sua, ma voleva sapere in cosa sbagliava. Allora chiese al maestro: “Maestro, cosa sbaglio? cosa mi manca?”.

Il maestro, che non amava dare risposte, lo invitò a seguirlo. Mentre stavano uscendo dal monastero il maestro chiamò anche un altro allievo. Il primo allievo si stupì quando sentì il maestro chiamare proprio quell’ allievo perché l’allievo che il maestro chiamò era cieco. Il maestro portò i due allievi in cima ad una montagna fino davanti ad un crepaccio su cui era stato posto un sottile e vecchio ponte tibetano molto poco rassicurante. Il maestro invitò l’allievo vedente ad attraversare il crepaccio.

L’allievo guardò il maestro e si rifiutò: “non ci riesco, mi fa paura”.

Il maestro allora si rivolse all’allievo cieco e lo invitò ad attraversare. Gli disse che c’era un ponte tibetano. Il secondo allievo cercò con mani e piedi dei punti di appoggio, e attraversò il ponte senza esitare.

Il maestro chiese al primo allievo: “Capito?”

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Ma cosa facciamo, in genere, quando abbiamo un sentimento negativo? "È colpa sua. Deve cambiare". No! Il mondo è a posto. Chi deve cambiare siete voi.

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.