Il Linguaggio Segreto del Linguaggio (2014)
Oggi voglio parlarvi di un libro che mi è piaciuto molto, scritto da una psicosintesista di formazione, che tiene corsi e work-shop di comunicazione verbale, non verbale e fisiognomica, Anna Guglielmi. In realtà ho preso tre libri ma ho letto per primo l’ultimo, Il Linguaggio Segreto del Linguaggio, Cosa si nasconde dietro le parole.
È un libricino pieno di spunti interessanti, qualche anneddoto e tanti esempi per riflettere sul potere della parola. Perchè, come diciamo sempre in questo blog, alcune parole hanno superpoteri.
Spiega come scegliere le parole per fare amicizia quando siamo nuovi e non conosciamo nessuno, anche se è sempre soggettivo, è importante tenere in considerazione le connotazioni comuni di alcune parole per usarle con cura.
Parla dell’importanza dell’ascolto, che alcuni tendono a igorare, quando parlano di linguaggio. Delle potenzialità dell’ascolto attivo rispetto a quello passivo. Perchè ascoltando il nostro interlocutore con attenzione e sapendo il potere che hanno le parole possiamo capire più di quanto viene detto e rispondere di conseguenza.
Parla anche del linguaggio della seduzione, anche se questo è un argomento che credo sia troppo soggettivo e che ci sarebbe da approfondire molto di più.
Parla anche di come affrontare le critiche, come togliere l’ecceso di emotività che ha chi le usa, come non difendersi attaccando e come portare la conversazione ad un livello che permetta di trovare soluzioni ai problemi.
L’avete letto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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