il dodicesimo cammello

Dicono che una volta c’era un cammelliere che lasciò alla sua morte un testamento per dividere i suoi beni tra i tre figli. Nel suo lascito testamenta­rio stabilì di assegnare la metà dei suoi be­ni al primo figlio, al più grande e che aveva più figli, un quarto al secondo figlio che era sposato senza figli e un sesto al più giovane.

Quando giunse il momento di dividere l’eredità iniziarono i problemi. In quel momento, il cammelliere aveva 11 cammelli. La metà di undi­ci cammelli fa cinque cammelli e mez­zo. Il primogenito pretendeva di “arro­tondare” il lascito paterno esigendo il se­sto cammello. Gli altri fratelli si oppo­nevano sostenendo che era già stato troppo privilegiato dalla volontà del pa­dre.

Inizio così un aspro conflitto tra di loro. Iniziarono a rinfacciarsi qualsiasi cosa fosse successo in passato, fino a quando riuscivano a ricordare. Da lì passarono agli insulti e… stavano arrivando alle mani quando si trovò a passare da quelle parti un cammelliere molto meno ricco  e, vedendo i tre figli litigare, disse di avere la soluzione…

Propose di do­nare il suo unico cammello per aggiun­gerlo al monte ereditario. Grazie a que­sto aiuto adesso fu possibile acconten­tare le pretese dei tre eredi. Al primo an­darono 6 cammelli (la metà di 12), al se­condo 3 cammelli (un quarto di 12) e al terzo 2 cammelli (un sesto di 12). Nes­suno dei fratelli eccepì perché nessuno di loro stava pretendendo più del dovu­to nella nuova situazione. Ma, siccome il totale dei cammelli “ereditati” era undici cammelli. Il donatore di passaggio poté così ri­prendersi il dodicesimo cammello.

Cosa possiamo imparare da questa storia:

  • che la legge e la giustizia, se non tengono conto della realtà, possono creare più problemi di quelli che risolve;
  • che la generosità può risolvere questo tipo di problemi e molti altri;

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