il colloquio di lavoro

26 Aug 19

Dicono che c’era una volta una donna che aveva smesso per prendersi cura dei suoi figli ma aveva dovuto decidere di tornare a lavorare perchè un solo stipendio non bastava. Era nervosa e si sentiva inadeguata insieme a tanti giovani candidati ma era pronta a tutto per avere quel posto.

La mattina del colloquio era partita peggio del solito. Uno dei suoi bambini stava male e vomitò sui suoi vestiti migliori. L’altro non smetteva di fare capricci e versò il latte sulle sue cose preparate con cura il giorno prima. Sapeva che non lo facevano di proposito ma… faceva fatica a mantenere la calma.

Aspettò la nonna che venisse a fare compagnia al figlio malato, portò l’altro a scuola, e si diresse verso l’ufficio in cui aveva il colloquio. Era in centro e avrebbe dovuto arrivare molto prima perchè sapeva che non era facile trovare parcheggio, ma ormai… aveva il tempo giusto.

Come previsto, il parcheggio non si trovava. Fece mille giri prima di trovare un posto libero. Quando lo vide iniziò a fare la manovra come la insegnano alla scuola guida ma, mentre si preparava una macchina da dietro entrò nel parcheggio libero senza rispettare la sua “precedenza”.

Tutta la rabbia e l’ansia che aveva trattenuto fino a quel momento uscirono dalla sua bocca in quel momento. Quando vide uscire dalla macchina un ragazzo giovane, ben vestito e felice di aver fatto il furbo. Lo insultò personalmente, parlò di patriarcato e di ingiustizia e persino gli augurò una morte lenta… Lui la guardò e andò verso l’edificio senza prestarle più attenzione.

Quando, con un considerabile ritardo, riuscì a trovare un’altro parcheggio e ad arrivare nell’ufficio in cui doveva fare il colloquio, e vide gli altri candidati si fece coraggio e penso: <<comunque, farò vedere il meglio di me>>

Ma, quando vide arrivare l’intervistatore, tutto crollò ai suoi piedi, non aveva nulla da fare. Aveva perso l’opportunità. L’intervistatore era il tizio che le aveva rubato il parcheggio. Si alzò e se ne andò sperando in una prossima volta per reagire un po’ meglio.

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