i tre ostacoli

Dicono che un giorno un Maestro Zen accolse tre candidati che volevano diventare suoi discepoli. Erano dei ragazzi di buona famiglia, molto bene educati e ben predisposti, ma il maestro non era molto impressionabile. Al primo incontro iniziò a comportarsi in modo eccentrico a tavola, facendo discorsi assurdi e avendo atteggiamenti strani.

Disse anche talune parolacce, mangiò con le mani sia  il suo cibo che quello degli altri, asciugandosi la bocca al polsino della camicia, parlando con la bocca piena di cibo e sputando ovunque saliva e resti masticati.
Uno dei tre discepoli se ne andò, scandalizzato di questo atteggiamento.

Alcuni discepoli anziani (istruiti così dal Maestro) andarono dai discepoli rimasti e dissero loro che era un truffatore, che si stavano organizzando per fargliela pagare e che lui doveva stare ben attento a fidarsi di un uomo così. E un secondo discepolo decise di rinunciare agli insegnamenti del Maestro.

Al terzo discepolo il Maestro proibì categoricamente di prendere la parola ogni volta che la chiedeva e di porre qualsiasi tipo di domande. Anche il terzo se ne andò, sdegnato ed offeso.

Quando il Maestro Zen fu solo con gli altri allievi disse: “Il comportamento di coloro che se ne sono andati illustra tre validi concetti.

  • Il primo “non giudicare a prima vista”.
  • Il secondo “non giudicare cose di grande importanza da ciò che dicono gli altri”.
  • Il terzo “non fare della tua percezione di stima ed apprezzamento altrui il metro per il tuo giudizio su di loro.

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