C.A.B.A.R.E.T.
Ieri, all’evento di facciamo pace abbiamo parlato di una delle tecniche più utili che conosco per cambiare prospettiva e trovare soluzioni creative ai problemi che ci attanagliano. Come anagramma ho usato la parola cabaret…
C come consapevolezza delle cose che succedono, come capire e comprendere cosa sta succedendo,
A come allontanarsi e astrarsi dalla situazione, nel raccontarla come se fosse successa ad un’altra persona…
B come bizarria, più sono strane le cose che diciamo più ci sembrano slegate da noi…
A come moralità e assurdità, che si trovano in ogni conflitto, in ogni problema, in ogni paradosso…
R come raccontare, come ridimensionare, come separare la nostra responsabilità di quella degli altri…
E come estrapolare coincidenze, costantie archetipi condivisi con altri ed esagerarle per emozionare ed empatizzare …
T come teatro perchè la vita è un teatro in cui siamo i registi e i protagonisti, anche se spesso ci dimentichiamo…
Cosa ne pensate? C’eravate all’incontro? Qualcosa da aggiungere?
Vi lascio un esempio meraviglioso di come la comicità può aiutare a dire le cose che altrimenti sarebbe difficile affrontare senza cadere nella rabbia o nella tristezza…
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.
Felix e il segreto delle chiavi magiche |
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13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |
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