avere ragione o essere amici?
Venerdì, mentre eravamo al parco a festeggiare la fine della scuola, ho avuto possibilità di fare una piccola prova delle mie tecniche di mediazione per fare pace, ed è stato bellissimo… con bambini di undici anni è tutto più semplice e vi spiegherò perchè… Il fatto è che avere ragione non ha lo stesso significato per i bambini che per gli adulti.
Vi racconto cos’è successo. Due bambini avevano “litigato” per una cavolata e mi sono offerta per aiutare, per mediare tra le loro verità… e, come dicevo, è stato molto facile. Hanno parlato e ascoltato rispettando i turni, attentamente. Ognuno ha ribadito il proprio punto di vista, ammettendo di avere voglia di avere ragione, ma, quando ho chiesto loro direttamente se era più importante vincere nella discussione o essere amici… hanno scelto di continuare a giocare, hanno dimenticato subito la discussione e sono corsi via… Comunque, dopo poco, hanno litigato di nuovo e qualcuno è corso a chiamarmi…
Questo mi ha dimostrato per l’ennesima volta che i bambini sono più saggi di noi adulti. Hanno più intelligenza emotiva, consapevolezza e chiarezza sulle loro priorità. Ma, soprattutto, mi ha fatto notare un’aspetto sull’avere ragione e sul cambiare idea…
“La difficoltà per cambiare idea o ammettere di non avere ragione è più grande quanto più tempo abbiamo investito in quella ragione o idea.
La buona notizia è che prima iniziamo, prima ne siamo consapevoli, prima ci facciamo la fatidica domanda “preferisco avere ragione o risolvere il problema?” più semplice e facile (o meno complicato e difficile) sarà fare il passo indietro… per poter cambiare strada e costruire il mondo che vorremmo a lungo termine. E, anche, prima smettiamo di impuntarci sull’avere ragione… più tempo dedicheremo ad essere felici (con gli amici).
A voi è mai capitato? Cosa ne dite? Conoscete qualcuno che abbia un tale bisogno di avere ragione da allontanare gli altri? Ditemi, aspetto i vostri commenti…
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.
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